giovedì 19 dicembre 2013

Samba, condividere NAS in LAN & scp command


Teniamo fede all'immagine riportata qui sopra:
L'hard disk in fondo all'immagine è il nostro Raspberry con il nostro NAS ( hardisk ) attaccato e tramite un dispositivo di rete - tipicamente router - possiamo comandare e visionare il nostro Raspberry.

Abbiamo già studiato nelle guida: Connessione VNC , comandi & desktop in remoto
come collegarci e comandare il Raspberry, questa operazione è possibile da tutti i computer della rete - a patto di configurare ogni uno -

Mettiamo il caso che, il vostro Raspberry con NAS è in cantina, abbiamo terminato il download e vogliamo vederci il nostro file, dobbiamo scendere fino in cantina a prendere la NAS ( ? ).


Questo processo è assasi scomodo, perchè non condividere questa NAS con tutta la rete!

In nostro aiuto arriva il software Samba, che ci permetterà di condividere la nostra NAS con tutta la rete.

Per prima cosa colleghiamoci al Raspberry:
ssh pi@indirizzo_IP_Raspberry
Installiamo Samba:
sudo apt-get install samba samba-common-bin 
 Configuriamola correttamente:
cd /etc/samba 
sudo nano smb.conf
Scorriamo fino alla sezione 
##### Authentication ##### 
Nella riga 
#  security = user
Cancelliamo il cancelletto - # -
Al termine salviamo premendo CTRL+O, invio per confermare il nome ed in fine CTRL+X per uscire dall'editor. 

Ora impostiamo il nome utente e la password, ci serviranno per collegarci dagli altri computer della rete.
Riavviamo Samba:
sudo /etc/init.d/samba restart
sudo smbpasswd -a pi
Nel caso abbiate cambiato il nome utente del vostro Raspberry mettetelo al posto del nome in rosso, altrimenti pi è quello di default.
Vi verrà chiesto d'inserire una password per accedere al NAS, ovviamente la password è a vostra scelta! Va reinserita due volte, per certificare la corretta scrittura.

 Ora modifichiamo questo file:
sudo nano smb.conf
andiamo in fondo ed aggiungiamo queste righe:
[usb]
comment = USB Share
path = /mnt/nas
writeable = yes
Al termine salviamo premendo CTRL+O, invio per confermare il nome ed in fine CTRL+X per uscire dall'editor. 

Riavviamo Samba:
sudo /etc/init.d/samba restart

Il NAS è online per tutti i computer della rete. Basterà inserire nome e password per poter visionare il contenuto.

Da Ubuntu è visionabile dal Nautilus, in basso a sinistra, sotto Network.

Per altri OS la procedure è simile.

SCP command

Esiste un altro modo per trasferire file dalla Rasp al PC e viceversa, senza dover installare null'altro.

Il comando scp è un comando invocabile dal terminale per trasferire file(s), vi riporto un piccolo esempio:

voglio spostare dalla mia Rasp un file chiamato "file.txt", che si trova nella cartella "/mnt/nas/completi/" nel mio pc nella cartella "/home/" :
sudo file.txt pi@indirizzo_IP_Raspberry:/mnt/nas/completi /home/
Se volessi postare più file sempre dalla stessa cartella:
sudo file.txt file2.txt file3.txt pi@indirizzo_IP_Raspberry:/mnt/nas/completi /home/
Se volessi copiare tutto il contenuto della cartella "/mnt/nas/completi/":
sudo -r pi@indirizzo_IP_Raspberry:/mnt/nas/completi /home/

mercoledì 18 dicembre 2013

Formato Ext4 su Windows e Mac


Quando abbiamo eseguito la formattazione del nostro dispositivo configurazione nas abbiamo dato come formato di formattazione Ext4, il più comune ed utilizzato sotto Linux.

Purtroppo questo formato non è visibile sotto macchine Windows o Mac, infatti quando inserirete il vostro dispositivo in un computer con OS non Linux, vi chiederà di formattarlo non rendendolo accessibile ne leggibile.


Questo problema può risultare molto fastidioso. Ci sono diversi programmi che vi permettono di risolvere il problema di compatibilità, ve ne cito alcuni:
http://www.ext2fsd.com/
http://www.diskinternals.com/linux-reader/

Vorrei ricordarvi che Linux può leggere tutti i formati, quindi il metodo migliore - a mio parere - è quello di spostare direttamente i file da un dispositivo Ext4 ad un dispositivo compatibile con Windows e Mac.

Da Samba:
Visualizzare il NAS da qualsiasi computer delle LAN: Samba

Da macchina con OS Linux:
Inseriamo sia il dispositivo Ext4 che quella compatibile con Windows e Mac, spostiamo semplicemente i file da una parte all'altra.


Da Raspberry:
Ricordate la funzione di visualizzazione monitor in remoto?
Siete di nuovo nella situazione precedente.

Vi ricordo che il Raspberry non riesce a gestire HD usb senza alimentazione esterna!

Comandi utili

Vorrei spendere 2 righe per riepilogare alcuni comandi utili:

Per Raspberry

Colleghiamoci al terminale del nostro Raspberry:
ssh pi@indirizzo_IP_Raspberry
Noterete che siete collegati al vostro Raspberry quando il vostro terminale inizierà così:
pi@raspberrypi:~$ 
Riavvio Raspberry:
sudo reboot
Funzione per cercare gli aggiornamenti nel Raspberry:
sudo apt-get update
sudo apt-get upgrade 
Per Transmission Daemon

Far fermare transmission, usatela prima di fare modifiche al file di configurazione:
sudo /etc/init.d/transmission-daemon stop
Modificare impostazioni:
cd /etc/transmission-daemon
sudo nano settings.json  
Al termine salviamo premendo CTRL+O, invio per confermare il nome ed in fine CTRL+X per uscire dall'editor.

Ricarica impostazioni , nel caso le abbiate cambiate:
sudo /etc/init.d/transmission-daemon reload
Far ripartire transmission:
sudo /etc/init.d/transmission-daemon restart

Per Samba

Riavvio Samba:
sudo /etc/init.d/samba restart

martedì 17 dicembre 2013

IP statico & porte

Come ho ricordato nella guida Settaggi avanzati settings.json - punto 1 - il primo fattore per l'aumento del download è l'apertura delle porte di comunicazione.

Sostanzialmente il software, le applicazioni , comunicano con l'hardware tramite apposite porte, chiamate in gergo tecnico SUP.


Ogni connessione è caratterizzata da 2 importanti fattori: uno l'indirizzo IP ed l'numero di porta.
E' indispensabile definire questi due valori per poter usufruire a pieno della potenza del protocollo torrent.


Indirizzo IP statico

Per prima cosa dobbiamo impostare l'indirizzo IP statico al nostro Raspberry. 

Ogni volta che si collega un nuovo dispositivo alla nostra LAN, dobbiamo dargli un nome, nel caso d'una macchina un'indirizzo IP. Questo numerino identifica la macchina nella nostra rete - è di fatto il suo nome - di modo che quando arrivino pacchetti per lui, non si perda tempo a rintracciarlo ogni volta.

Nel caso vada via la luce, il router ridarà da zero i nomi ai dispositivi della LAN, e non è detto che riassegni gli stessi valori! In questo modo il nostro Raspberry cambierà indirizzo - nome - costringendoci a cambiare l'indirizzo IP impostato nelle guide viste in precedenza!!
Quindi con questa funzione diremo alla macchina di non farsi dare un indirizzo a caso, ma sempre lo stesso.

Conosciamo già questo indirizzo IP del Raspberry, lo abbiamo cercato nella guida Connessione VNC, comandi & desktop in remoto e lo utilizziamo tutt'ora per raggiungere ed impartire ordini al Raspberry.

Colleghiamoci al Raspberry:
ssh pi@indirizzo IP Raspberry
Ora cerchiamo tutti gli indizi utili:
sudo ifconfig 
In questa schermata cerchiamo l'indirizzo IP del nostro Raspberry, poi la sua mascchera o mask, essa è composta da da 4 gruppi di cifre - come l'IP - ma è composta prevalentemente da 255.
Esempio: 255.255.255.0

Ricapitolando, ora conosciamo l'indirizzo IP e la maschera del nostro Raspberry.

Ora diamo il comando:
route
Compariranno diverse informazioni, tenete nota dell'indirizzo nella colonna gateway alla riga default.
Questo è l'IP del nostro router - il suo nome  - .

Ricapitolando, ora conosciamo: IP e maschera Raspberry e l'IP del nostro router.

Ora andiamo ad utilizzare queste informazioni:
cd /etc/network
 sudo nano interfaces
Vi si dovrebbe aprire una pagina simile a questa:
auto lo
iface lo inet loopbackiface eth0 inet dhcp
allow-hotplug wlan0iface wlan0 inet manualwpa-roam /etc/wpa_supplicant/wpa_supplicant.confiface default inet dhcp 
Vi segno in rosse le modifiche da applicare, in blu le righe da aggiungere, in verde gli indirizzi da inserire:
auto lo
iface lo inet loopback 
#iface eth0 inet dhcp
 auto eth0
iface eth0 inet static
address IP_Raspberry
gateway IP_router
netmask marchera_Raspberry
allow-hotplug wlan0 
iface wlan0 inet manual 
wpa-roam /etc/wpa_supplicant/wpa_supplicant.conf 
iface default inet dhcp 
Al termine salviamo tutto con:
CTRL+O, invio per confermare il nome ed in fine CTRL+X per uscire.

Ora riavviamo il Raspberry:
sudo reboot
Per verificare il corretto funzionamento usiamo il comandi PING:
ping google.it
Se riceviamo risposta con tante stringhe una dietro l'altra, allora è tutto perfettamente funzionale!
Fermiamo il ping con CTRL+C.

Esempio di ping:


Porte di comunicazione

Ora configuriamo le porte utilizzando l'enorme contributo di questo sito:
Port-forward
Cerchiamo la marca del nostro dispositivo, successivamente il modello ed in fine il protocollo transmission.

Seguiamo la guida a monitor per la configurazione delle porte.

Ricordatevi che abbiamo già impostato l'IP statico e l'indirizzo IP del vostro dispositivo è quello del Raspberry!

Ora dobbiamo dire a transmission quale porta usare.
Riavviamo il router - basta spegnerlo e riaccenderlo - successivamente torniamo al terminale del nostro Raspberry:
ssh pi@indirizzo IP Raspberry
 alla configurazione del nostro transmission nel file "settings.json":
sudo /etc/init.d/transmission-daemon stop
cd /etc/transmission-daemon
sudo nano settings.json 
Cerchiamo la riga:
"peer-port": nostra_porta,
Inseriamo il numero della nostra porta al posto di nostra_porta.

Ora salviamo premendo CTRL+O, invio per confermare il nome ed in fine CTRL+X per uscire dall'editor.

Ora riavviamo transmission:
sudo /etc/init.d/transmission-daemon reload
sudo /etc/init.d/transmission-daemon restart 

Per testare la porta utilizziamo il programma transmission remote gui, in alto premiamo la piccola chiave inglese, scheda network, sotto "incoming port" troveremo la nostra porta impostata.

Ora premiamo su "test port", se il test darà successo l'operazione è andata a buon fine!

domenica 15 dicembre 2013

Settaggi avanzati settings.json

Come per qualsiasi download come si rispetti, la prima domanda che ci si pone è la seguente:

Come incremento la mia velocità di download?

Questa domanda ha diverse risposte, più o meno facili per ogni applicazione o mezzo trasmissivo, ma noi ci fermeremo a risolvere il problema dal punto di vista dei torrent.

Ogni software torrent applica un protocollo di base, per permettere la comunicazione anche tramite di gestione torrent diversi, il quale ha sempre - chi più chi meno - le stesse impostazioni. 
Quindi tutte le impostazioni e i calcoli che volgeremo saranno utili non solo per transmission daemon, ma anche per qualsiasi altro software torrent.

1.Prima tra tutte, le porte per la comunicazione.
    Ebbene si, se dobbiamo essere sinceri e pensare quale tra le diverse soluzioni da il maggior download è proprio questa, l'impostazione delle porte. 
    Ogni software dialoga con un'infrastruttura di rete - ubuntu con il vostro computer per intenderci, software con hardware - ed ogni qualvolta deve comunicare in internet ha bisogno di seguire protocolli rigidi di trasmissione.
    Le porte sono vie preferenziali per lo scambio di informazioni, quindi anche dei torrent.
    Ho preferito scrivere una guida a parte per poter analizzare meglio le diverse problematiche raggiungibile a questo indirizzo:


    2. Limiti di download e upload 
    Torrent ha due settaggi molto importanti che riguardano il download e l'upload, rispettivamente quanto noi scarichiamo e quanto noi carichiamo.
    Il vero valore importante è l'upload, in quanto se troppo elevato, non limitato superiormente, compromette la velocità dell'intera connessione.

    Per poter comprendere meglio questi valori utilizziamo questi sito:

    http://www.speedtest.net/

    NB: Eseguiamo il test di velocità; ricordatevi di spegnere eventuali programmi di download che avete acceso sulla vostra linea, invalideranno questo risultato!

    I risultati sono due, appunto il vostro download ed upload. Analizziamoli:

    Entrami sono espressi in Mega bit per secondo [ Mbps ] , a noi serve convertire questi valori in Kilo bit per secondo [ Kbps ].
    Per convertire da M a K moltiplichiamo il nostro valore per 100.
    Esempio, upload : 0.200 Mbps ----> x 100 ------> 200 Kbps

    Ora colleghiamoci al nostro terminale del Raspberry:
    ssh pi@indirizzo raspberry
    Andiamo nelle impostazioni:
    sudo /etc/init.d/transmission-daemon stop
    cd /etc/transmission-daemon
    sudo nano settings.json 
    Ora cerchiamo la riga denominata:
    "speed-limit-up: numero,
    Andiamo a sostituire numero - senza cancellare ne spostare null'altro! - con il nostro valore di upload in Kbps diviso 10.
    Nel caso di questa guida il numero è:
    200 Kbps /10 = 20
    speed-limit-up: 20
    Ora controlliamo che questa riga contenga il " true ":
     "speed-limit-up-enabled": true
    Ora salviamo premendo CTRL+O, invio per confermare il nome ed in fine CTRL+X per uscire dall'editor.

    Ora riavviamo transmission:
    sudo /etc/init.d/transmission-daemon reload
    sudo /etc/init.d/transmission-daemon restart 

    Come stavo dicendo il download è un fattore secondario, in quanto qualsiasi programma torrent lavora al meglio delle proprie condizioni. Tipicamente il download è lasciato libero di correre al massimo e non necessita d'un valore massimo come l'upload.

    Comunque sia, se ritenete necessario inserire un valore di guardia anche nel download vi mostrerò come fare:
    torniamo nelle impostazioni:
    sudo /etc/init.d/transmission-daemon stop
    cd /etc/transmission-daemon
    sudo nano settings.json 
     Ora cerchiamo la riga denominata:
    "speed-limit-down": numero,
    Inseriamo qui il nostro numero massimo in Kbps che desideriamo non far superare al torrent.

    Controlliamo che questa riga contenga il valore " true" :
    "speed-limit-down-enabled": true,
    Ora salviamo premendo CTRL+O, invio per confermare il nome ed in fine CTRL+X per uscire dall'editor.

    Ora riavviamo transmission:
    sudo /etc/init.d/transmission-daemon reload
    sudo /etc/init.d/transmission-daemon restart  
    Questo valore è da impostare solo se ne avrete un reale bisogno, in quanto il suo valore è specifico per il vostro scopo.

    3.Settaggio di finezza
    Volendo essere precisi fino in fondo, ci sono ancora dei valori di finezza che possono essere settati.
    Io li ritengo secondari per il 90% degli utenti.
    Mi limiterò a riportare questi valori che sono riportati nella guida ufficiale di transmission:
    https://trac.transmissionbt.com/wiki/EditConfigFiles
    Allego inoltre una pratica calcolatrice che può aiutarvi in alcuni conti fini:
    http://infinite-source.de/az/az-calc.html 

    venerdì 13 dicembre 2013

    Transmission remote/web gui


    Come abbiamo potuto vedere dalla precedente guida, installando Transmission Daemon in linea di comando, inserire linee di codice una dietro l'altra è si un'ottimo modo per impartire ordini, ma necessita d'una grande conoscenza dei comandi imperativi.
    Insomma non è il massimo per l'utente medio e nemmeno per lo smanettone!

    In questa breve guida impareremo ad utilizzare Transmission Daemon in modo grafico, grazie ad un semplice ma completo programma oppure una snella interfaccia web.


    Web gui:
    Molto più snella e rapida, permette tutte le funzioni di base di qualsiasi software torrent.

    Per accedervi basta scrivere, nel browser, il vostro indirizzo del raspberry seguito da " :9091" . Vediamo un esempio, ipotizzo il mio indirizzo del raspberry: 198.16.8.1

    198.16.8.1:9091


    Transgui:
    Questa semplice applicazione segue la stessa interfaccia grafica del software Transmission, Utorrent, BitTorrent e simili. A differenza dell interfaccia WEB ha menù più avanzati.

    Iniziamo installando il software:
    sudo apt-get install transgui
    successivamente avviamo il programma.

    Ed eccoci nell'ambiente. Come potete vedere è come un qualsiasi software di gestione e condivisione torrent, con tanto di settaggi.

    Essendo il primo avvio vi verranno chiesti i seguenti dati:
    Remote host: è l'indirizzo del nostro rasberry 
    User name: inserite il vostro nome - quello che abbiamo impostato durante la guida precedente - 
    Password: inserite la vostra password - sempre inserita seguendo la guida precedente - 
    Questi settaggi verranno salvati in modo da non essere più richiesti in seguito.

    N.B.
    I settaggi avanzati che imposterete da questi software, come porte o velocità , saranno persi ad ogni riavvio! Per risolvere questo problema consiglio di guardare la mia guida avanzata: Settaggi avanzati settings.json



    giovedì 12 dicembre 2013

    Installazione Transmission Daemon


    Ci sono diversi software per la gestione dei file torrent, dai più semplici ai più ricchi di funzioni.
    Tuttavia tutti questi software hanno un'interfaccia, cioè un software che visualizza cosa si sta facendo in modo grafico.

    In dispositivi come il raspberry, a potenza limitata, l'interfaccia utente è dispendiosa, quindi è consigliabile utilizzare un software a "linea di comando".
    Per intenderci, il terminal è a "linea di comando", vediamo solo linee con i comandi, senza mouse ne schermate grafiche.

    Un software per il download di file torrent senza ambiente grafico è : Transmission daemon.

    "Ma quindi dovrò sempre usare la linea di comando per tutte le funzioni torrent? "
    Assolutamente no! State tranquilli! Solo il suo funzionamento è delegato alla linea di comando, per COMANDARLO useremo un software grafico, qui riportato: Transmisson remote gui

    La guida è un po' lunga, prendetevi un paio d'ore per leggerla con calma e seguire passo per passo i diversi step.

    Note preliminari: consiglio fortemente di leggere ed applicare queste due guide:
    Connessione VNC , comandi & desktop in remoto
    Configurazione NAS , Network Attached Storage


    Per prima cosa svolgiamo eventuali aggiornamenti:
    sudo apt-get update
    ora installiamo Transmission daemon:
    sudo apt-get install transmission-daemon
    Ora abbiamo installato transmission.

    Per il suo corretto funzionamento abbiamo bisogno di 2 cartelle: la prima per i download in corsa ed una per i download completati.
    Iniziamo creando le due cartelle, io farò riferimento alla cartella collegata alla NAS della mia guida.
    mkdir /mnt/nas/completi
    mkdir /mnt/nas/incompleti
    A questo punto possiamo configurare transmission:
    cd /etc/transmission-daemon
    apriamo l'editor per poter modificare la configurazione:
    sudo nano settings.json 
     si aprirà un editor di testo, le righe che vedete sono campi per i settaggi.

    Andiamo a cercare questi settaggi, e modifichiamoli con le destinazioni sottostanti:
    "download-dir": "/mnt/nas/completi"
    "incomplete-dir": "/mnt/nas/incomplete"
     Ora abilitiamo il controllo remoto:
    "rpc-enabled": true
    "rpc-whitelist-enabled": false
    "rpc-username": "nome"
    "rpc-password": "password"
    Rimpiazzate le parole nome e password con un vostro nome e password a vostra scelta; saranno quelle necessarie per collegarsi in remoto a transmission.

    Sempre CTRL+O , invio, CTRL+X .

    Carichiamo i dati appena inseriti con il comando:
    sudo /etc/init.d/transmission-daemon reload
    sudo /etc/init.d/transmission-daemon restart
    Ora dobbiamo seguire una sfilarata di comandi per poter abilitare diversi permessi.
    sudo /etc/init.d/transmission-daemon stop
    Sostituiamo la parola utente con il nome utente con cui accediamo al raspberry. Quello di default è pi.
    sudo adduser utente debian-transmission
    Adesso torniamo ad aprire l'editor di testo:
    sudo nano /etc/init.d/transmission-daemon
    Cerchiamo la riga con USER= e mettiamo il nostro utente:
    USER=utente
    Ora salviamo premendo CTRL+O, invio per confermare il nome ed in fine CTRL+X per uscire dall'editor.

    Continuiamo ad inserire i permessi, sempre mettendo il nostro utente dove richiesto:
    sudo chown utente -R /var/lib/transmission-daemon/info/
    sudo chown utente /etc/transmission-daemon/settings.json
    sudo usermod -a -G debian-transmission utente  
    sudo chgrp debian-transmission /mnt/nas/incompleti
    sudo chgrp debian-transmission /mnt/nas/completi
    sudo chmod 777 /mnt/nas/incompleti 
    sudo chmod 777 /mnt/nas/completi
    Ora possiamo finalmente caricare nuovamente transmission:
    sudo /etc/init.d/transmission-daemon start 

    Per concludere, qualche piccolo aiuto opzional:
    sudo nano /etc/sysctl.conf
    Modifichiamo questa riga con questo valore:
    vm.min_free_kbytes = 16384
    Sempre CTRL+O , invio, CTRL+X .
    Digitiamo ora:
    sudo nano /boot/cmdline.txt
    In questo file aggiungiamo la riga in grassetto:

    dwc_otg.lpm_enable=0 console=ttyAMA0,115200 kgdboc=ttyAMA0,115200 console=tty1 root=/dev/mmcblk0p2 rootfstype=ext4 elevator=deadline smsc95xx.turbo_mode=N rootwait

    Sempre CTRL+O , invio, CTRL+X .

    Abbiamo finalmente concluso! Riavviamo il tutto con:
    sudo reboot


    Ok, ora transmission daemon partirà automaticamente ogni volta che il raspberry verrà alimentato.  

    martedì 10 dicembre 2013

    Ricerca torrent per l'Italia


    Come già da anni è evidente, in Italia, non c'è una vera e propria legge sul Peer to Peer e spesso causa la chiusura/oscurazione di siti esteri che condividono risorse torrent.

    Il concetto di base è: ho un file e mi piacerebbe condividerlo per altri.

    La nascita del Peer to Peer ha un'origine nobile, inizialmente è stato studiato per trasferire e rendere accessibili a tutti grandi quantità di dati, in modo rapido, sulla rete internet. Ben presto prese piede in tutti i campi, pirata compresi, scatenando le ire di artisti di tutti i generi ( musica e film in primis ).

    Tuttavia molti dei file scambiati è tutt'ora legale, basta solo conoscere bene le leggi che legittimano il libero scambio. Per quanto riguarda l'Italia, vi consiglio di visitare questo sito: 
    http://forum.tntvillage.scambioetico.org/
    TUTTI I MATERIALI QUI CONDIVISI sono pienamente legali! Si è proprio così, film e telefilm annessi!

    Com'è possibile? 
    Nelle diverse sezioni è spiegato in modo "giuridico" il come è legale, ma fondamentalmente il concetto è questo:

    "Se un film/serie viene trasmessa in TV , chiunque può farsene una propria copia e prestarla agli amici"

    Ovviamente il discorso è ben diverso per la musica.

    Tuttavia su questo sito troviamo contenuti Italiani, nel caso volessimo cercare altri contenuti dovremmo necessariamente usare altri siti.

    Molti di questi siti, purtroppo i più ricchi, sono oscurati dall'Italia a periodi, è possibile che alcuni tornino visitabili dopo qualche mese. Questo però non ci spaventa più di tanto, vedremo qualche funzione per aiutarci a raggiungerli.


    Proxy server

    Il proxy è un rimpallo, se noi non possiamo andare su d'un sito dall'Italia, possiamo fare richiesta del sito fuori dall'Italia di rimandarci l'immagine di sito non raggiungibile.

    Recentemente i più famosi siti di torrent al mondo, hanno iniziato ad usare una tecnologia simile al proxy, garantendo sempre la visualizzazione del sito anche in paesi con censura, per ulteriori informazioni:
    http://www.tomshw.it/cont/news/pirateria-the-pirate-bay-diventa-impossibile-da-bloccare/51795/1.html#.UtJmRtLuJSs

    Nel caso non riusciste a trovare un proxy, riposto la vecchia guida:



    Magnet link


    Sempre più spesso i siti di divulgazione torrent fanno utilizzo dei "Magnet link" , per una ragione puramente di sicurezza legale. 
    Per avviare il download tramite Magnet clicchiamo sul'icona del magnete vicino al file o nella pagina del file:

    Dato che sono diventati molto comodi e sempre più usati, devo ricordarvi che alcuni proxy ( raramente ) filtrano questi link, non garantendovi di scaricare i file.
    Nel caso vi riposto una guida:



    Soluzioni estreme , rete TOR

    Una soluzione estrema per poter visionare tutto internet senza censure ne oscuramenti utilizzando la rete criptata TOR. Usando questa rete non avrete nessun problema di sorta.

    TUTTAVIA NON È CONSIGLIATO, in quanto la rete TOR nasconde insidie. Essendo completamente anonima non tutti gli anonimi sono amici!
    Prima del suo utilizzo fate una ricerca su Google ed IMPARATE ad usarla.

    domenica 8 dicembre 2013

    Configurazione NAS , Network Attached Storage


    Come ben sappiamo tutti i computer hanno bisogno d'un hard disk, per poter garantire che quando stacchiamo la corrente, il nostro lavoro non vada perduto. Anche il Raspberry ne ha uno, è la piccola card su cui avete installato il sistema operativo. 
    Tuttavia non sempre basta per tutti i dati, quindi si collega un Hard Disk esterno per poter collocare una mole maggiore di dati. Nel mio caso ho collegato tramite USB una Pen Drive da 16 G per poter salvare tutti i miei dati.

    Ricordo che il Raspberry non ha sufficiente potenza per alimentare un Hard Disk magnetico, quelli classici a piatti che si trovano in tutti i pc, quindi se volete usarne uno dovrete alimentarlo a parte.

    Per iniziare collegate una Pen Drive o un HD alimentato alla porta USB del Raspberry.

    Creiamo una cartella iniziale, ci servirà dopo:
    sudo mkdir /mnt/nas
    Apriamo il terminale del Rasp e digitiamo:
    lsblk
    Questo comando ci restituirà tutti i dispositivi collegati.
    tutti i dispositivi sotto al nome mmcblk0 sono partizioni della card dove risiede il sistema operativo.
    Tutti gli altri sono sotto il nome di sda, quindi la vostra pen drive sarà sda1.
    Noi vogliamo andare a salvare i file proprio sulla pen drive, quindi su sda1.
    Per non avere problemi generici in futuro, consiglio di formattarla - cancellazione totale del contenuto della chiavetta, una sorta di pulizia - per eseguirla digitiamo:

    sudo mkfs -t ext4 /dev/sda1
    Partizioniamolo:
    sudo mount /dev/sda1 /mnt/nas
    Ora la nostra sda1 è raggiungibile al nome /mnt/nas, proviamo a controllare:
    ls /mnt/nas 
    Essendo vuota dovrebbe riportare solo  lost+found.
    Linux non monta, carica, automaticamente all'avvio la chiavetta, quindi dovremo modificare il registro d'avvio:
    sudo nano /etc/fstab
    A questo punto ci troviamo in un editor di testo, con già delle righe scritte.
    Aggiungiamo questa riga in fondo alle altre:
    /dev/sda1    /mnt/nas    ext4  defaults   0     3
    Salviamo il tutto prendo Ctrl+o , diamo invio per confermare il nome, usciamo dall'editor con Ctrl+x .

     Riavviamo il Raspberry con il comando:
    sudo reboot
    Ora d ogni riavvio verrà montata anche la pen drive.


    Per problemi di compatibilità con altri sistemi operativi da parte del NASformato Ext4 su Windows e Mac

    Connessione VNC, comandi & desktop in remoto


    Dopo aver correttamente alimentato e configurato il nostro Raspberry, vi riporto la guida passo passo in PDF: http://www.raspberrypi.org/quick-start-guide

    colleghiamolo alla nostra LAN con il cavo Ethernet, useremo proprio la nostra LAN per raggiungere e comandare il nostro dispositivo. Questa funzione è particolarmente utile, in quanto, possiamo posizionare il nostro Raspberry in un posto "lontano" dalla nostra postazione ed averne sempre il controllo.

    Ricordo che questa procedura è utile solo all'interno della LAN, non ci sarà possibile comandare o visionare il Raspberry al di fuori della nostra LAN. In altre parole, tutti e soli i pc della vostra LAN potranno comandare e visionare il Raspberry.
    Esempio: se siete al lavoro NON siete nella vistra LAN.



    Ora il nostro Rasp è collegato alla nostra LAN ed ha acquisito un IP. Per scovarlo utilizzeremo un software, apriamo il terminale da Ubuntu e digitiamo:
    sudo apt-get install nmap

    Dopo l installazione avviamolo sulla nostra rete alla ricerca del nostro Rasp IP:
    nmap -sV -p 22 192.168.0.1-255
    Ovviamente nel campo IP - da me 192.168.0.1 - inserite il vostro indirizzo di LAN seguito da -255 .

    Il risultato di questa operazione darà luogo a diversi risultati, a noi serve un risultato così:
    Nmap scan report for 192.168.0.112Host is up (0.033s latency).PORT STATE SERVICE VERSION22/tcp open ssh OpenSSH 5.5p1 Debian 6+squeeze2 (protocol 2.0)Service Info: OS: Linux
    Nella prima riga abbiamo l'indirizzo IP del nostro Rasp. Segnatevelo è importante.

    Ora digitiamo:
    ssh pi@192.168.0.112
    ovviamente inserite il vostro indirizzo del Rasp

    Accettate il messaggio premendo Y.

    Ora vi verrà chiesto la password del vostro Rasp, quella di default è "pi".


    Noterete il nome del terminale è cambiato in:
    pi@raspberrypi:~$
    ora siete collegati al terminale del Rasp.


    Configurazione VNC


    Per alcune funzioni è più comodo vedere non solo il terminale del Rasp, ma anche il suo monitor! Per poter visionare il monitor in remoto installiamo:
    sudo apt-get install tightvncserver
    Dopo averlo installato digitiamo le dimensioni del monitor standard:
    vncserver :1 -geometry 1024x600 -depth 16 -pixelformat rgb565
    Inserite una password per collegarmi al monitor del Rasp a vostro piacimento. Ora il monitor è pronto.


    Ora apriamo un nuovo terminale, in modo da operare su sul terminale di Ubuntu.
    Installiamo il software per il collegamento al desktop di Rasp:

    sudo apt-get install xtightvncviewer

    Colleghiamoci al monitor del Rasp con il comando:
    vncviewer 192.168.0.112:5901
    Inserite il vostro indirizzo Rasp seguito da :5901 . Ora inserite la password inserita prima.

    Ecco fatto, vi si aprirà il desktop remoto del vostro Raspberry.


    Quando avete terminato la sessione, digitate nel terminal del Raspberry:
    vncserver -kill :1

    Chiudendo così la connessione.


    Ovviamente non dobbiamo rifare l'intera procedura una volta configurato e installato il software per la visione remota, vi basterà digitare questi comandi in sequenza per riaprire, in ogni momento, il desktop del Rasp:

    Da ubuntu:
    • Inserite il vostro indirizzo: ssh pi@IP_raspberry
    • vncserver :1 -geometry 1024x600 -depth 16 -pixelformat rgb565
    Nuova console dei comandi in ubuntu:
    • il vostro indirizzo: vncviewer IP_raspberry:5901


    Riporto un video per il collegamento - video not mine - 

    Riepilogo

    Raspberry torrent project:

    Riepilogo dei passaggi fondamentali:
    ---------------------------------------------------------------------------------------------------

    Lettura ed analisi di sensori:
    ---------------------------------------------------------------------------------------------------

    Progetto braccio robotico:
    ----------------------------------------------------------------------------------------------------

    HC-06 Bluetooth